Così, per essere qualificata miracolosa, una guarigione deve manifestare due condizioni:
  • che avvenga secondo modalità straordinarie e imprevedibili,
  • e che sia vissuta in un contesto di fede.
E’ indispensabile pertanto che vi sia un dialogo tra la scienza medica e la Chiesa. Questo dialogo, a Lourdes, c’è sempre stato, grazie alla presenza di un medico permanente all’Ufficio delle Constatazioni Mediche del Santuario. Oggi, nel XXI° secolo, moltissime guarigioni osservate a Lourdes non possono essere ricondotte alla categoria, molto restrittiva, del miracolo, e per questo sono state dimenticate. Esse meritano invece di essere riconosciute come la manifestazione della pietà di Dio e di diventare fonte di testimonianza per la comunità dei credenti. Così, nel 2006, sono stati messi a punto alcuni principi per il riconoscimento ecclesiale, senza sottrarre nulla alla serietà e al rigore dell’inchiesta  medica che rimane invariata.

Tappa 1: Guarigione Constata

La prima tappa indispensabile è la dichiarazione – volontaria e spontanea – delle persone che hanno avuto un cambiamento radicale del loro stato di salute e che ritengono che questo sia dovuto all’intercessione di Nostra Signora di Lourdes. Il dottore permanente dell’Ufficio Medico raccoglie e archivia questa dichiarazione integralmente. Procede quindi a una prima valutazione dell’importanza di questa dichiarazione,  e allo studio riguardante sia la veridicità dei fatti sia il loro significato.

L’avvenimento NON COMUNE

L’obiettivo primo è di assicurare la realtà della guarigione. Questo comporta l’intervento del medico che ha seguito il paziente accedendo ai molteplici e svariati documenti sanitari (esami biologici, radiologici, anatomo-patologici…) effettuati prima e dopo la suddetta guarigione. Bisogna poter verificare:
  • l’assenza di ogni frode, simulazione o illusione;
  • gli esami medici complementari e i documenti amministrativi;
  • nella storia della malattia, la persistenza dei sintomi dolorosi, invalidanti, riguardo all’integrità  della  persona e la resistenza alle cure prescritte;
  • la subitaneità del benessere ritrovato;
  • la permanenza di questa guarigione, completa e stabile, senza conseguenze; l’improbabilità di tale evoluzione.
L’obiettivo è quello di poter dichiarare che questa guarigione è del tutto singolare essendo avvenuta secondo criteri straordinari e imprevedibili.

Il contesto psico-spirituale

Congiuntamente, è fondamentale precisare il contesto nel quale questa guarigione ha avuto luogo ( a Lourdes stesso o altrove, in quale circostanza precisa), con una osservazione completa di tutte le dimensioni del vissuto della persona guarita non solamente sul piano fisico ma anche psichico e spirituale:
  • il suo stato emozionale;
  • il fatto che essa vi senta l’intercessione della Vergine;
  • l’atteggiamento di preghiera  o di eventuale suggestione;
  • l’interpretazione di fede che essa vi riconosce.
In questa tappa, alcune dichiarazioni non sono che « miglioramenti soggettivi »; altre, delle guarigioni obiettive che possono essere classificate « in attesa », nel caso manchino alcuni elementi, o registrate come “guarigioni controllate” con possibilità di sviluppo, quindi “da classificare”.

Tappa 2: Guarigione Confermata

Questa seconda tappa è quella della verifica, che poggia sulla interdisciplinarietà, medica ed ecclesiastica.

Sul piano medico

Viene richiesto il parere dei medici curanti facenti parte dell’A.M.I.L, come pure quella, eventuale, di medici e professionisti della salute che lo desiderino, di qualunque credo ; a Lourdes questa è già una tradizione. I dossiers in corso sono presentati nella riunione annuale della C.M.I.L. Viene designato un membro per procedere a un indagine e a un esame completo della persona guarita. Si consulta inoltre il parere di specialisti della malattia specifica e si procede a una valutazione della personalità del paziente, al fine di eliminare un’ eventuale patologia isterica o delirante… Questa guarigione potrà quindi essere classificata: “senza seguito” o “medicalmente sostenuta”.

Sul piano psico-spirituale

Da questo momento una commissione diocesana, concordata dal Vescovo locale del guarito, potrà fare una valutazione collegiale per esaminare il modo con cui è vissuta questa guarigione in tutti i suoi aspetti, fisico, psichico e spirituale, prendendo in considerazione eventuali segni negativi (quali, ad esempio, l’ ostentazione…) e positivi ( eventuali benefici spirituali…) scaturiti da questa esperienza singolare. In caso di approvazione, la persona guarita sarà autorizzata, se lo desidera, a rendere pubblica ai fedeli questa « grazia di guarigione autentica » avvenuta in un contesto di fede e di preghiera.

Questo primo riconoscimento consente :

  • al dichiarante di essere accompagnato, per non essere solo a gestire questa situazione
  • di offrire alla comunità dei credenti testimonianze comprovate
  • di offrire la possibilità di un primo atto di ringraziamento

Tappa 3: Guarigione Ratificata

Anch’essa comprende due letture, medica e pastorale, che si sviluppano in due tempi successivi. Questa tappa finale deve essere conforme ai criteri definiti dalla Chiesa per interpretare una guarigione come miracolosa :
  1. la malattia deve avere un carattere di gravità, con una diagnosi sfavorevole
  2. la realtà e la diagnosi della malattia devono essere constatati e precisi
  3. la malattia deve essere unicamente organica, lesiva
  4. la guarigione deve essere non riconducibile alle terapie
  5. la guarigione deve essere repentina, improvvisa, istantanea
  6. la ripresa delle funzioni deve essere completa, senza convalescenza
  7. non si deve trattare di un miglioramento momentaneo ma di una guarigione duratura

Tappa 4:  Guarigione Certificata 

E’ il C.M.I.L., in quanto organo consultivo, che emetterà un parere esaustivo e pieno « sul suo carattere eccezionale » allo stato attuale delle conoscenze scientifiche attraverso una perizia medica e psichiatrica completa.

Tappa 5:  Guarigione Proclamata (Il miracolo)

Questo livello è avanzato sempre dal Vescovo della diocesi del guarito, insieme con la Commissione diocesana costituita. Toccherà a lui fare il riconoscimento canonico del miracolo. Queste nuove disposizioni dovrebbero condurre a capire meglio la problematica «guarigione-miracolo» per uscire dal dilemma “miracolo – non miracolo”, troppo dualista e non rispondente alla realtà dei fatti accaduti a Lourdes. Inoltre, esse dovrebbero condurre a prendere coscienza che le guarigioni apparenti, corporali, fisiche, visibili, sono segni di innumerevoli guarigioni interiori e spirituali, non visibili, che ogni persona può vivere a Lourdes.